|
|
Nino Oriolo |
L’Oriolo... semplicemente arte
Alla scoperta dell’arte di un uomo, alla scoperta di un uomo nell’arte: Nino Oriolo, colui che vivendo d’arte la nutre di Elisabetta Bilei.
Nino Oriolo è da considerarsi un artista nell’accezione più amplia del termine. L'arte è il perno dell'esistere, l’arte è il vissuto e il futuro, l’arte è i ricordi ed i sogni. L’arte è quello che vorremmo che fosse la vita, con tutte le lacrime, i sorrisi, con i grigi ed i colori più vivi.
Nato a Matera, l’Oriolo risulta essere un significativo pittore, fotografo e scultore. Ha esposto le sue opere in diversi rinomati palazzi quali “Palazzo del Podestà di Castell’Arquato” (PC), il “Castello Medievale di Roseto Capo Spulico” (CS), “Castello Medievale di Oriolo” (CS) e il Parco Letterario “Isabella Morra” Valsinni (MT). Ha fatto parte dell’Europe Art Group (spazio arte internazionale). Ha partecipato a diverse rassegne d'arte contemporanea, una per tutte “Richiami di Terra 2003: percorsi d'acqua” a Nova Siri (MT).
L’Oriolo è stagionato, artisticamente parlando, grazie alla frequentazione dell’Accademia Delle Belle Arti di Bari, dove si diplomò in Scenografia, all’insegnamento di Disegno e Storia dell’arte in varie scuole della provincia di Matera, dove opera tuttora, e alla collaborazione con altri artisti con i quali conseguì risultati proficui e notevoli.
Da matite, inchiostri e pastelli è passato ai pennelli, per approdare di recente al computer. I lavori su tela hanno lasciato posto a matrici digitali elaborando fotogrammi che immortalano riflessioni, ribaltamenti, duplicazioni, alterazioni cromatiche che cambiano, giocano, modificano, annientano la realtà. Tessera dopo tessera Nino Oriolo riesce a superare i canoni della pittura formalizzata, ottenendo un’atmosfera d’insieme che trascende la realtà.
Dipinge e compone con la luce quello che i suoi occhi vedono quando si chiudono. La sua pittura risulta al pubblico stupefacente per gli effetti creati ed interessante per l’impegno e l’originalità. Nino diffonde nelle sue tele immagini metafisiche atte a rendere palese il senso del mistero. Tale percezione viene esplicata avvalendosi dell’ausilio di elementi desunti dal repertorio dell’irreale e del fantastico. Lo spazio ed il tempo, prima dilatati in una dimensione psichica, vengono assorbiti dall’atmosfera inquieta interiore, a favore di una più intrigante curiosità orientata sull'armonia. Sono visibili nelle fotografie espressioni di riflessioni, ribaltamenti, duplicazioni, alterazioni cromatiche che "snaturano" temi e soggetti.
L’Oriolo è un artista che non ha mai scoperto l’arte perché è sempre stata in lui, con gli scarabocchi da bimbo e con vere opere artistiche in seguito. Nella pittura, nella fotografia, nella scultura, Nino trova l’evoluzione e l’espressione massima dei suoi stati d’animo, delle sue esperienze di vita, degli incontri e degli scambi con altri artisti.
Un ringraziamento particolare lo deve alla sua amata terra, la Lucania, che con tutti i sui colori, i sapori, gli odori; i ruscelli, il mare, i fiori, le colline, i prati, gli alberi e la terra ha saputo estrinsecare dall’Oriolo una personalità creativa e raffinata. La patria è stato motivo di serenità emotiva, soprattutto a confronto con la vita altisonante di Milano, dove Nino ammette di aver smesso di vedere ad occhi chiusi e dove la sua creatività si era assopita.
Solo il ritorno in Lucania ha permesso all’Oriolo di riattivarsi artisticamente. I lavori fotografici di cui attualmente si sta occupando traggono ispirazione dalla sua terra natale e dai misteri che l’artista intravede in lei, mentre per quanto riguarda i dipinti la capacità creativa viene significata grazie al chiudersi delle palpebre e alla successiva visione di forme e colori, rielaborati poi nelle tele. La sua pittura non comprende un significato esclusivo per lo spettatore, in quanto ognuno può captare ciò che desidera dai quadri. E’ un condizionamento soggettivo e psichico non reale.
Nino crede nell’ignoto, nella consapevolezza che ignoriamo, ma speriamo, che ci siano altri "mondi" o "angoli di universo" in cui ci si possa rifugiare e trovare sogni o risposte al nostro esistere.
|
|